martedì 5 giugno 2012

Il fuoco del drago. La profezia si avvera ( epilogo )


Il piccolo esercito che avrebbe dovuto uccidere l'Antico era allo sbaraglio. Alla fine Ulkair aveva ucciso il suo padrone, che fino a quel momento era stato il padrone di tutta Arcania. Solo Fiamma era sfuggito all'agguato, insieme a Legion. «Vieni, so dove si trova un passaggio!» disse il traditore. Fiamma non sapeva che sotto quella maschera di carne si nascondeva il vero burattinaio di Ulkair… Erano appena entrati, quando proprio l'enorme demone, principe dei dolori e figlio delle tenebre, comparve dal buio. Il capitano gli si gettò addosso senza alcuna parola... e poco dopo il vero cadavere del demone giaceva a terra in un lago di sangue viola. «Io credevo fosse morto!» urlò il drago stupefatto dalla morte del suo acerrimo nemico. «Lui non mi serve più!» rispose Legion con una voce che non era sua. Poco dopo il suo elmo era a terra, mentre lui cresceva di stazza e cambiava forma. Fiamma sgranò gli occhi davanti all'orrore che gli si presentò davanti. «Un... un... creatore!!!» urlò il drago in preda al panico. L'essere era quasi un'ombra, si confondeva con il tramonto, i suoi occhi erano dei tizzoni ardenti. Di quello scontro si sarebbe parlato per secoli, anche se il suo vincitore fece una fine tragica. Fiamma chiuse gli occhi, e sussurrò: «Ti sto per raggiungere, Shiala!» prima di trascinare il dio in un crepaccio vicino, in un abbraccio mortale. Arcania fu libera dal male, ma per poco; infatti un'antica profezia diceva: «Colui che vuole liberare il mondo dall’oscurità verrà trascinato con essa e la sua progenie lo dovrà fermare». Molto lontano il guscio dell'uovo di Fiamma si schiuse.

 Federico Romani

Nessun commento:

Posta un commento