sabato 2 giugno 2012

Campo scuola a Torino (4)


Il 18 Aprile, la mia classe, 3C, con le classi 3°, 3B e 3D, si è recata a Torino per un viaggio didattico organizzato dai professori. E’ stata scelta come meta Torino, perché in questa città è possibile fare un percorso incentrato sull’epoca del Risorgimento, che ai nostri professori interessava farci approfondire. Siamo appunto partiti mercoledì 18 Aprile e tornati sabato 21 Aprile, utilizzando come mezzo di trasporto il treno, che ci ha condotto da una città all’altra in breve tempo. Durante le notti trascorse a Torino, dormivamo e cenavamo in un hotel poco distante dal centro della città. La mia classe divideva il piano con la sezione D.
Non appena siamo arrivati abbiamo messo le valigie all’interno di due pullman che ci hanno accompagnato a fare un giro panoramico della città insieme a due guide. Il giro in pullman ci ha permesso di osservare sostanzialmente  i principali luoghi della meravigliosa Torino. Abbiamo costeggiato Parco Valentino, il parco più importante della città e poi anche un breve tratto del fiume Po. Dopo questa panoramica della città, siamo andati a visitare il monte dei Cappuccini, una collina sulla quale sorge un convento affidato proprio ai frati Cappuccini dai quali il monte prende il nome. Davanti al convento c’era una lunga balconata che ci ha permesso, nonostante il tempo non ideale, di vedere la città dall’alto con tutti i suoi monumenti più importanti
Ecco una foto scattata dal Monte dei Cappuccini.


Sempre questo stesso giorno, dopo aver visitato il Monte dei Cappuccini, siamo andati a visitare la Basilica di Superga. Essa fu costruita nel 1700, quando i francesi e gli spagnoli stavano per attaccare Torino. Vittorio Amedeo, duca di  Savoia ,giurò che in caso di vittoria contro i franco-spagnoli, sul colle dove oggi sorge Superga, avrebbe fatto costruire qualcosa di grandioso, e così fu.  La Basilica di Superga è però ricordata anche per motivi ben più tragici.  Infatti, è proprio sul colle dove sorge la basilica appunto, che nel 1949, il 4 maggio, si schiantò l’aereo del Grande Torino, una delle squadre di calcio più forti di quei tempi.  

Ecco una foto della basilica:

Una volta arrivati alla Basilica, anche da qui abbiamo potuto scorgere Torino dall’alto grazie a una balconata. Successivamente siamo stati accompagnati all’interno della Basilica da una guida: abbiamo visto una grande sala nella quale erano ritratti tutti i papi romani fino a quello odierno, ma la cosa sicuramente più ‘’emozionante’’ è stata vedere la tomba di Carlo Alberto, colui che nel 1848, con lo Statuto Albertino, ha posto le basi della Costituzione moderna.
Dopo aver visitato la Basilica di Superga, piuttosto stanchi ,ci siamo diretti in albergo, dove abbiamo potuto cenare, e subito dopo chiuderci in stanza per riposare un poco prima del giorno successivo.
Il secondo giorno,dopo un’abbondante colazione, i nostri professori hanno deciso di farci fare un giro guidato nel centro di Torino.Mi è piaciuto moltissimo, ma la cosa più ‘’emozionante’’ è stata entrare all’interno di un’antichissima biblioteca, che conteneva volumi anch’essi antichissimi!
Sempre durante questo giro, abbiamo visto la teca contente la Sacra Sindone, che si trova all’interno del Duomo. E’ stato molto particolare sapere di trovarsi davanti ad un reperto storico così importante. Successivamente la guida che si trovava con noi durante il giro ci ha accompagnati a visitare Palazzo Madama: esso si trova in Piazza Castello, la piazza più importante di Torino, ed  è un palazzo che è stato costruito per volontà dei Savoia, e al suo interno abbiamo potuto osservare quadri e mobili dell’epoca risorgimentale. Ci siamo poi soffermati  in una sala del palazzo dove era stata ricostruita la prima camera del Senato, nella quale sedeva addirittura Alessandro Manzoni. La nostra guida ci ha anche accompagnato in cima ad una torre, da dove siamo riusciti a scorgere la città dall’alto. Il tempo non era dei migliori, ma è stato comunque molto affascinante poter vedere una città così magica, da un’angolazione diversa dal solito.

Torino vista dall’alto.

Dopo queste varie visite abbiamo pranzato, e successivamente siamo stati al Museo di Pietro Micca.
Questo museo, è nato appunto in onore di Pietro Micca. Tra il 1705 e il 1706 le truppe francesi  presero d’assalto la città di Torino. I torinesi, per difendersi, scavarono delle gallerie sotterranee nelle quali avrebbero accesso delle micce, che avrebbero dato origine ad un’esplosione, la quale avrebbe dovuto uccidere o perlomeno spaventare i francesi. Pietro Micca diventò famoso perché, quando i francesi scoprirono una delle tante gallerie sotterranee dei torinesi, fu costretto , per uccidere i francesi, a sostituire la miccia, troppo lunga, che il suo compagno non era riuscito ad accendere, con una miccia più corta. In questo modo, Pietro Micca  riuscì ad uccidere i francesi e salvare la città di Torino, ma lui stesso non ebbe la possibilità e il tempo di mettersi in salvo e così morì insieme ai suoi stessi avversari.


Questo è il punto delle gallerie sotterranee dove è stato ritrovato il corpo di Pietro Micca. 

Dopo aver visto questo museo, i nostri professori ci hanno concesso un’ora di shopping per Via Garibaldi, successivamente ci siamo ritirati in albergo fino alla mattina successiva.
Il terzo giorno ci siamo recati all’interno di Palazzo Reale . Questo palazzo era la residenza di Carlo Alberto, abbiamo quindi visto dove egli mangiava, dormiva, dove passava il suo tempo libero e, a differenza della Reggia di Venaria, visitata da noi qualche ora dopo, qui abbiamo potuto osservare gli arredi risalenti all’epoca del re.
Dopo pranzo ci siamo recati alla Reggia di Venaria. La Reggia di Venaria fu commissionata da Carlo Emanuele II e costruita in poco tempo, tra il 1658 e il 1679. E’ diventata poi una reggia dove i duchi di Savoia passavano le loro giornate durante i periodi di vacanza. Infatti attorno alla reggia si trova una grande tenuta di caccia. La guida che ci ha accompagnato durante il percorso nella Reggia  ci ha portato dentro le sale da bagno, da pranzo, o per dormire dei residenti nella reggia durante il periodo estivo. Dopo, abbiamo potuto osservare i giardini reali: essi mi hanno colpito molto per la loro eleganza e raffinatezza.


Questo è uno scatto della Galleria Grande, che si trova all’interno della Reggia. Mentre qui sotto uno scatto ad una parte dei giardini della Reggia.


 Dopo aver visitato la Reggia, abbiamo passeggiato venti minuti in un centro commerciale vicino l’hotel, per poi tornare a cenare e dormire in quest’ultimo.
Il quarto ed ultimo giorno, dopo aver fatto colazione, e aver messo le valigie all’interno del pullman, siamo andati a visitare Palazzo Carignano. Anche qui una guida ci ha accompagnato all’interno del Palazzo. Esso  è un reperto storico che rappresenta l’architettura barocca principalmente. Abbiamo visto l’interno del palazzo, le cucine sotterranee, e vaste camere da letto decorate da soffitti, pareti e specchi in oro! 
Con lo stesso nome del  Palazzo, a Piazza Castello, si trova anche Teatro Carignano, che la guida ci aveva  vedere un paio di giorni prima.
Dopo, abbiamo pranzato, per poi recarci alla nostra ultima visita nella splendida Torino:  Il museo egizio. Esso è secondo soltanto a quello del Cairo per importanza, ha tantissimi reperti dell’epoca egizia, e la cosa che forse colpisce di più sono le mummie di milioni di anni fa che ancora si mantengono splendidamente. La guida ci ha fatto anche vedere  una sala piena di statue e sfingi dell’antico Egitto: esse sono veramente di dimensioni gigantesche. Abbiamo anche potuto vedere i trucchi che utilizzavano le regine dell’antico Egitto per adornarsi il viso, ed è stato piuttosto simpatico poter vedere gli ‘’antenati’’ dei nostri trucchi moderni. Dopo aver terminato la visita al Museo, la guida ci ha gentilmente accompagnato in una cioccolateria, dove abbiamo potuto assaggiare del cioccolato molto buono e gustoso; sempre in questa cioccolateria molti hanno deciso di comprare dei gianduiotti tipici di Torino da portare a casa.
Successivamente ci siamo recati alla Stazione di Porta Nuova, per riprendere il treno che verso le 23.00 ci ha accompagnato sino a Roma.
Dario Rendeli

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