Il 18 aprile 2012 io, la mia classe
con le altre 3 terze e le professoresse Balzano, Romano, Martucci, il professor
Plescia e la Dirigente
siamo partiti per un campo scuola a Torino. Siamo partiti la mattina alle 8:55
dalla stazione Tiburtina e siamo arrivati alla stazione Porta Nuova di Torino
alle 13:25. In questi
quattro giorni abbiamo alloggiato all'hotel "EURO MOTEL" a Nichelino e durante le visite della giornata siamo
sempre stati divisi per classi.
Appena arrivati, accompagnati dalla guida, abbiamo fatto una
visita panoramica in bus della città, dove ci hanno introdotto le cose più
importanti che avremmo visto durante la permanenza. Alla fine del giro abbiamo
proseguito la strada per arrivare al Monte dei Cappuccini dove si trova
l’abbazia di Superga. La storia dice che nel 1706 l'esercito franco-spagnolo invase la città
e gli avversari si trovarono molto in difficoltà, cosi il duca Vittorio
Emanuele II e il principe Eugenio di Savoia salirono sul colle di Superga per
osservare la città dall'alto e proprio lì il dica giurò che se avesse vinto la battaglia sul colle avrebbe costruito
un'abbazia in nome della Madonna. L'abbazia è stata costruita nel 1731. Nei
sotterranei della Basilica troviamo le tombe Reali di casa Savoia per volere del
Re Vittorio Emanuele III. Le abbiamo visitate dopo la visita alla basilica.
Dopo di che siamo andati in pullman al nostro hotel.
La mattina del secondo giorno ci siamo svegliati la mattina
alle 7:30 e dopo aver fatto colazione siamo partiti in pullman per una visita
guidata a Piazza Castello dove abbiamo di fronte il Teatro Regio.
Al centro della piazza troviamo Palazzo Madama che si chiama
così perché fu abitato e abbellito dalle due Madame Reali, Maria Cristina
D'Orleans e Giovanna Battista di Savoia
Nemours.
Dopo di che abbiamo
visitato la chiesa di San Lorenzo Opera di Lorenzo Guarini; uscendo da essa
abbiamo attraversato la cancellata in ghisa del 1841 che separa piazza Reale da piazza Castello. Da
lì ci ritroviamo di fronte a Palazzo Reale, dove sono passati molti artisti
importanti. Se usciamo da Palazzo Reale subito alla nostra sinistra troviamo la Biblioteca Reale che
contiene molti volumi preziosi. Dopo essere passati accanto al Regio troviamo
il palazzo degli archivi e passando per
il Po troviamo la chiesa della grande Madre di Dio. Appena finito il giro siamo
andati a visitare Palazzo Madama. Alle 12 siamo andati mangiare al ristorante
MAXIPIATTO.
Nel pomeriggio abbiamo visitato il Museo Civico di Pietro
Micca. Esso fu costruito nel 1916 in occasione delle celebrazioni per il
centenario dell'unità d'Italia. Un museo molto interessante collegato al
sistema sotterraneo delle gallerie: infatti, la nostra visita è avvenuta
proprio dentro quelle gallerie dove bel
1705 i francesi costruirono delle trincee per difendersi dall'esercito
subalpino. Proprio lì accadde il famoso gesto eroico di Pietro Micca che nel
momento in cui vide che i nemici stavano entrando nelle gallerie decise di
accendere una miccia(corta) pur sapendo il rischio che correva così da far
scoppiare tutto e fermare i nemici. Purtroppo non riuscì a scappare e
l'esplosione lo uccise. Dopo la visita siamo tornati al centro di Torino e
abbiamo avuto un’ora di tempo per comprare souvenir o andare per i negozi a
fare shopping cosa che ovviamente noi femmine abbiamo fatto. Alle 19:00 siamo tornati all'hotel.
Il terzo giorno veglia alle 8:00 per partire per Palazzo Reale alle 9:00.
Palazzo Reale, uno dei più importanti palazzi del Piemonte, è
il simbolo del potere della dinastia Savoia. Venne progettato tra la fine del
cinquecento e l'inizio del seicento da Ascanio Vittozzi e dopo da Carlo di
Castellamonte. La visita è durata un'ora dopo la quale siamo andati a mangiare
al ristorante le FONDERIE OZANAM.
Appena finito di pranzare ci siamo messi in moto per andare a
vedere "La Venaria". La Venaria è stata costruita in pochi anni da Amedeo di Castellamonte;
è un edificio molto grande di 80.000
m2 che comprende anche il parco e il borgo storico di
Venaria. L'idea di costruirla era venuta a Carlo Emanuele II che si ispirò al
Castello di Mirafiori. Durante la costruzione è stata distrutta molte volte,
una di queste dai francesi, ma comunque dopo un lavoro di restauro ,considerato
uno dei più grandi restauri mai fatti, La Venaria è tornata bella e imponente come prima.
Dopo la visita alla Venaria siamo andati a un centro commerciale dove ci hanno
lasciato una mezz’ora di tempo per rilassarci e andare per negozi. Dopo di che
siamo tornati all’hotel. Il quarto e ultimo girono abbiamo visitato la mattina
Palazzo Carignano e il pomeriggio il Museo Egizio. Palazzo Carignano rappresenta
uno dei più preziosi esempi di architettura barocca ed è anch'esso uno dei più importanti
edifici della città.
È un palazzo che è
molto legato alla storia risorgimentale
italiana, è una delle residenze sabaude e nel 1848 diventò anche sede del
parlamento Subalpino.
Il museo egizio è un importantissimo museo considerato per il
valore dei reperti il più importante del mondo dopo quello del Cairo. Questo
museo nacque durante l'occupazione dell'Egitto quando, grazie a una nuova moda
di collezionare reperti egiziani, il console generale francese Bernardino
Drovetti collezionò più di 8000 pezzi come statue, sarcofaghi, mummie e tante
altre cose. Cosi nel 1824 Carlo Felice decise di comprare tutti i reperti
collezionati da Bernardino Drovetti, li unì a quelli di casa Savoia e fondò il
Primo museo Egizio del mondo.
Questa è stata l'ultima visita per noi fatta a Torino, dopo
la quale siamo andati alla stazione di Porta nuova per tornare a Roma, dove
siamo arrivati alle 22:55. Questo campo scuola è stato molto interessante e
divertente. I musei che mi sono piaciuti di più sono stati il Museo Egizio e
quello di Pietro Micca e inoltre mi ha affascinato molto La Venaria che io trovo
veramente stupenda e spero di tornare a vederla un giorno. Ha una grande
importanza per me questo campo scuola
perché oltre ad essere il primo che io abbia fatto, è anche l'ultimo
anno che passo con questa classe e quindi era importante per me trascorrere
ancora un po’ di tempo con loro così da poterci ricordare per sempre
quest'esperienza.
Eliza Stuglik
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